MARC - Museo Archeologico Cadorino - Pieve di Cadore

Piazza Tiziano 2 - 32044 Pieve di Cadore (BL)
Presentazione

Il Museo Archeologico occupa il secondo piano dell’antico Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore. Nella collezione sono raccolti manufatti preromani e romani da contesti ubicati esclusivamente nel Centro Cadore (Calalzo, Pieve, Valle, Domegge). Il nucleo principale dell’esposizione è costituito dagli importanti e cospicui ritrovamenti del santuario di Làgole di Calalzo, frequentato per lungo tempo da Veneti e Celti e in seguito, sino alla piena età imperiale, da popolazioni romanizzate. Nell’area sacra era venerata la divinità locale Trumusiate/Tribusiate Sainate, identificata poi con Apollo

Storia della collezione museale

Il Museo Archeologico della Magnifica Comunità di Cadore ha una storia che risale al 1880. Nel corso degli anni si è arricchito notevolmente, grazie soprattutto ai numerosi reperti provenienti dal santuario di Làgole di Calalzo e da altri siti archeologici del Cadore. Oggi la sua collezione è una delle più vaste e coerenti della provincia di Belluno, rappresentando un punto di riferimento fondamentale per conoscere la storia antica di tutto il Cadore. Un importante intervento recente è stato il restauro del pavimento musivo scoperto negli scavi del 1953, eseguiti durante la costruzione del municipio di Pieve, che nel 2022 è stato collocato al primo piano del museo.

  • Descrizione
  • Sala 1

    In questa sala sono raccolte le numerose testimonianze provenienti dal santuario di Làgole, uno dei luoghi sacri più antichi del Cadore, frequentato dal VI secolo a.C. fino almeno al IV secolo d.C. Il percorso espositivo si apre con una vetrina che presenta i reperti delle prime fasi di frequentazione del santuario, per poi proseguire con altri oggetti, tra cui i simpula: speciali mestoli usati nelle cerimonie, che dopo l’uso venivano “rotti” separando il manico dalla vaschetta e dedicati alla divinità. Molti di questi manici riportano incisioni con dediche. Benché i simpula fossero estremamente numerosi, il santuario accoglieva anche altri tipi di offerte quali: lamine votive, bronzetti, armi, vasellame, ornamenti e accessori, tutti esposti nelle vetrine successive. Tra i reperti più significativi spicca una lamina con la raffigurazione di un cavallo e una dedica a Trumusiate/Tribusiate, risalente al V secolo a.C., che è diventata il simbolo stesso del museo. Numerosi sono anche i bronzetti, in gran parte figure umane che rappresentano guerrieri o offerenti, ma non mancano rappresentazioni di parti del corpo umano e di animali. Particolare rilievo hanno infine le foglie d’oro, probabilmente parte di corone o decorazioni di tessuti pregiati. Pur essendo la maggior parte delle vetrine dedicata ai reperti del santuario di Làgole, non mancano esemplari provenienti da altri siti del Cadore. Tra questi si segnalano la situla di IV-III secolo a.C. trovata a Calalzo di Cadore, due asce dell’età del Bronzo (XIV-XII secolo a.C.) rinvenute a Pieve di Cadore e un elmo celtico datato tra la metà del IV e la metà del III secolo a.C..

    Sala 2

    Il percorso risulta in continuità con quello della sala precedente. Come prima cosa, infatti, si affronta nuovamente il tema legato alle offerte votive di epoca romana dal santuario di Lagole. Qui si possono ammirare numerosi oggetti in metallo, soprattutto vasellame, mentre i frammenti di ceramica, seppur meno numerosi, testimoniano la varietà dei materiali donati. In epoca romana fanno la loro comparsa anche i bronzetti raffiguranti divinità, con Apollo ed Ercole come protagonisti più ricorrenti, segno di un culto sempre vivo e in evoluzione. Di grande interesse sono poi le monete rinvenute nel santuario datate tra il I secolo a.C. e il IV secolo d.C.. Ma la sala non racconta solo la storia del santuario di Làgole, offre infatti anche uno sguardo più ampio sul territorio del Cadore, ricco di reperti e testimonianze. Tra questi, spiccano i materiali provenienti dalla Valle di Cadore: frammenti di vasellame ceramico, vetro, monete, oggetti in ferro, in bronzo e intonaci dipinti, recuperati da un deposito votivo nella località Rusecco e da un insediamento a Steàn. A chiudere il racconto, sul fondo della sala, si può ammirare un imponente pavimento a mosaico, proveniente dalla domus di piazza del Municipio. Accanto a questo, sulla destra, si trova un’epigrafe romana datata al I secolo d.C., scoperta nel 1876, che aggiunge una preziosa testimonianza scritta alla storia del territorio.

    Uscita

    Uscendo dalla sala precedente, poco prima di arrivare al bookshop, si trovano le ultime due vetrine del museo. Nella prima sono raccolti i reperti provenienti dall’area funeraria tardoantica e alto medievale di Domegge. Tra questi, spicca una raffinata collana in pasta vitrea policroma, databile tra il VI e il VII secolo d.C., e un pettine in osso con doppia fila di denti. La seconda e ultima vetrina è invece interamente dedicata al misterioso bronzetto alato di Vodo di Cadore, forse il pezzo più enigmatico dell’intero museo. Ancora oggi, gli studiosi non sono riusciti a identificarne con certezza la figura né a determinarne la datazione, lasciando spazio a curiosità e ipotesi affascinanti.

  • Servizi per l'utenza
  • Servizi didattici
    • Servizi igienici
    • Bookshop
    • Punti di sosta
      Numerose sedie e divani.
    • Bar o Ristoro
    • Catalogo Guide a stampa Brochure
      Italiano
    • Pannellistica
    • Schede mobili
    • Didascalie delle opere
    • Supporti informativi multilingue: Inglese
      Pannelli introduttivi all’ingresso del museo, scheda mobile.
    • Spazi per altre attività
      Sala per conferenze e spazi espositivi nel Palazzo della Magnifica Comunità.
  • Galleria fotografica
  • Bibliografia di riferimento
    • Belli M.F. , La Magnifica Comunità di Cadore e i suoi palazzi storici, 2008, pp. 111.
    • Pellegrini G.B., Il Museo Archeologico Cadorino e il Cadore preromano e romano, Pieve di Cadore 1991, pp. 261.
    • Fogolari G. , Il Museo Archeologico del Cadore, in Il Palazzo della Magnifica Comunità Cadorina e le sue raccolte., Padova 1956, pp. 5-24.
    • Materiali veneti preromani e romani del santuario di Lagole di Calalzo al Museo di Pieve di Cadore , a cura di Fogolari G., Gambacurta G. , Roma 2001.
    • Musei e raccolte archeologiche del Veneto , a cura di Di Mauro A., Dosson di Casier 2004, pp. 36-38.
    • Bonetto J., Veneto (Archeologia delle Regioni d'Italia), Roma 2009, pp. 426-428.
    • MARC, Museo Archeologico Cadorino “Enrico de Lotto”, , Crocetta del Montello (TV) 2024.